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Umidità
cosce della città
e ragni asfissiati
amanti dilaniati
sento la tua faccia
entrando nelle braccia
vedo il tuo volto
voglio e t’ascolto
ma poi passo del tempo
con il mio tormento
Salgo sul tuo corpo
Sono le sei e un quarto
Umidità
cosce della città
mordo il tuo collo
salgo a cavallo
ci sono tante stelle
l’amianto e la pelle
ma sono io lo stolto
voglio e t’ascolto
ma poi passo del tempo
con il mio tormento
Salgo sul tuo corpo
Sono le sei e un quarto
Umidità
cosce della città
vedo la tua stella
nella mia pupilla
buco il tuo spazio
fine del silenzio
vedo il tuo volto
voglio e t’ascolto
ma poi passo del tempo
con il mio tormento.
Testo / Musica: Mario Vari / Giannicola D’Angelo – Mario Vari
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